lunedì 9 ottobre 2017

Nuovo Cinecittà, Rassegna Cinematografica 2017-2018

Nuovo Cinecittà "Dante Boghesio" presenta:

"Cinema e cibo" Rassegna cinematografica

Ottobre 2017 – Gennaio 2018
Teatrino Civico – ore 20,30
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa – Chivasso
Ingresso € 5,00

PRESENTAZIONE

Al cinema, spesso, si mangia. Si può anzi affermare che il cibo abbia accompagnato i primo vagiti della settima arte fin dagli albori: pensate alle commedie slapstick (quelle delle torte in faccia, per intenderci ) o alla atavica fame del clown Charlot che imbandisce la sua misera tavola con uno scarpone bollito e i lacci trasformati in spaghetti. Il cibo che manca, il cibo che si spreca. In un momento di grande euforia di chef stellati e trasmissioni di ricette varie, abbiamo voluto parlare del cibo al cinema, cercando di capire come la cinepresa abbia colto e immortalato gusti e sensibilità varie, sparse per il mondo. Per questo vedrete Mangiare bere uomo donna e Le ricette della signora Toku, che ci spalancano una finestra sull'Oriente e i suoi costumi, Soul kitchen , che ci propone un Asia più domestica (il regista Fatih Akin è un turco/tedesco ), un classico come La grande abbuffata, dove il cibo diventa un'arma di distruzione. Infine, un film antropologicamente eloquente: Perfetti sconosciuti, in cui coppie di amici intorno ad un tavolo documentano in modo agghiacciante la scomparsa del cibo.

E allora, bon appetit !

Mario Marino
Direttore Artistico


  • Venerdì 27 Ottobre 2017: Mangiare bere uomo donna, di Ang Lee
  • Venerdì 10 novembre 2017: La grande abbuffata, di Marco Ferreri
  • Venerdì 24 novembre 2017: Soul Kitchen, di Fatin Akin
  • Venerdì 15 dicembre 2017: Le ricette della signora Toku, di Naomi Kawase
  • Venerdì 19 gennaio 2018: Perfetti sconosciuti, di Paolo Genovese


Le proiezioni si terranno al Teatrino Civico di Chivasso (Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa) dalle ore 20,30. Ingresso € 5,00

Venerdì 27 ottobre – Ore 20,30
Mangiare bere uomo donna di Ang Lee (1994), con Sihunglung, Yang Kuei-Mei, Wu Chien-Lien, Yu-Wen Wang, Lester Chen (95’)

Dopo il gradevole Il banchetto di nozze torna il regista
taiwanese Ang Lee con un buon film. Un cuoco ormai
anziano e pensionato vuole riconquistare le sue tre figlie.
Così cucina di giorno in giorno molti cibi stuzzicanti. Le
figlie, una piena di problemi, una testarda e disobbediente,
una con una vita intensa, non gli danno soddisfazione.
Successo negli Stati Uniti.

Venerdì 10 novembre – ore 20,30
La grande abbuffata (1973), di Marco Ferreri con Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Andréa Ferréol (125’)

Quattro amici decidono di suicidarsi in una orgia di cibo e di
sesso. Si ritirano in una vecchia villa parigina assediata da
palazzi moderni. Muoiono uno ad uno oppressi da colossali
mangiate. Sacerdotessa della loro morte è Andréa Ferréol.

Venerdì 24 novembre – ore 20,30
Soul Kitchen, di Fatin Akin (2009), con Adam Bousdoukosm , Birol Ünel, Moritz Bleibtreu, Anna Bederke (99’)

Zinos Kazantzakis è il giovane proprietario, di origine greca,
del malandato e malmesso ristorante Soul Kitchen, ospitato in
un vecchio magazzino del quartiere Wilhelmsburg di
Amburgo. Il locale è in difficoltà finanziarie e gli ispettori
delle tasse chiedono continuamente i pagamenti arretrati a
Zinos. Occasionalmente una band punk rock usa il ristorante
come sala prove, ma non paga mai l'affitto. Vi è anche un
vecchio marinaio, Sokrates, che usa il magazzino del
ristorante per viverci e lavorare continuamente alla sua barca,
e nemmeno lui riesce mai a pagare l'affitto.

Durante una riunione di famiglia in un ristorante di lusso,
Zinos litiga con la sua fidanzata Nadine, una giornalista che
si sta preparando a partire per un incarico a Shanghai.
Durante la cena lo chef del ristorante Shayn discute
animatamente con un cliente (che voleva che gli venisse
scaldato il gazpacho, piatto da servire rigorosamente freddo),
arrivando quasi a pestarlo, e per questo il proprietario lo
licenzia in tronco. Usciti per fumare, Zinos propone allo chef
di lavorare per lui. Poco dopo Zinos incontra un vecchio
compagno di scuola, Thomas Neumann, e la sua fidanzata
Tanja. Neumann gli dice che, come lavoro, si occupa
d'immobili.

Venerdì 15 dicembre ore 20,30
Le ricette della signora Toku di Naomi Kawase (2015), con Kirin Kiki, Masatoshi Nagase, Kyara Uchida, Miyoko Asada, Etsuko Ichihara (113’)

Sentaro cucina dolci tipici in un chiosco di città, per ripagare
un debito a vita. La sola compagnia che tollera è quella di
una ragazzina senza mezzi, cui regala i pancakes non
perfettamente riusciti. Un giorno, una vecchia signora di
nome Toku si presenta da lui in cerca di un lavoro. La sua
confettura di fagioli rossi è la più deliziosa che Sentaro abbia
mai assaggiato, ma le sue mani sono sfigurate da una vecchia
malattia, che l'ha tenuta lontana dalle altre persone per tutta la
vita. Nello spazio di pochi metri e pochi giorni, i tre si
regalano a vicenda la prospettiva che era stata loro negata
fino a quel momento. La Kawase si cimenta per la prima
volta nell'adattamento letterario e la carta le rimane incollata
alla dita, impedendole di librarsi come altrove nel suo
cinema. I personaggi, per quanto indovinati, restano stretti
nei loro ruoli-funzione, lasciando la sensazione che, liberati
dal giogo della trama, avrebbero potuto dare di più. Solo
apparentemente larga e comoda, come il cuscino che la
vecchia signora cuce per scaldare le pause dal lavoro, la
trama è in realtà una scatola stretta, come la cucina del
chiosco di dorayaki, come la gabbia del canarino, che si
chiude progressivamente fino ad identificarsi col rapporto
sfiorato tra una madre che non è mai stata tale e un figlio che
non ha fatto in tempo ad esserlo, con la loro comunicazione
fuori tempo massimo, oppure appena in tempo. La stretta
della narrazione coincide con la svolta tematica che ammorba
la seconda parte del film, farcendola di una retorica del
primigenio, che è da sempre una nota chiave della poetica
della regista.

Venerdì 19 gennaio 2018 ore 20,30
Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (2016), con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea.

Quante coppie si sfascerebbero se uno dei due guardasse
nel cellulare dell'altro? È questa la premessa narrativa
dietro la storia di un gruppo di amici di lunga data che si
incontrano per una cena destinata a trasformarsi in un gioco
al massacro. E la parola gioco è forse la più importante di
tutte, perché è proprio l'utilizzo "ludico" dei nuovi
"facilitatori di comunicazione" - chat, whatsapp, mail, sms,
selfie, app, t9, skype, social - a svelarne la natura più
pericolosa: la superficialità con cui (quasi) tutti affidano i
propri segreti a quella scatola nera che è il proprio
smartphone (o tablet, o pc) credendosi moderni e pensando
di non andare incontro a conseguenze, o peggio ancora,
flirtando con quelle conseguenze per rendere tutto più
eccitante. I "perfetti sconosciuti" di Genovese in realtà si
conoscono da una vita, si reggono il gioco a vicenda e
fanno fin da piccoli il gioco della verità, ben sapendo che di
divertente in certi esperimenti c'è ben poco. E si ostinano a
non capire che è la protezione dell'altro, anche da tutto
questo, a riempire la vita di senso. Paolo Genovese affronta
di petto il modo in cui l'allargarsi dei cerchi nell'acqua di
questi "giochi" finisca per rivelare la "frangibilità" di tutti: e
la scelta stessa di questo vocabolo al limite del neologismo,
assai legato alla delicatezza strutturale di strumenti così
poco affidabili e per loro stessa natura caduchi come i
nuovi media, indica la serietà con cui il team degli
sceneggiatori ha lavorato su un argomento che definire
spinoso è poco, visto che oggi riguarda (quasi) tutti. Per
una volta il numero degli sceneggiatori (cinque in questo
caso, fra cui lo stesso Genovese, senza contare l'intervento
importante degli attori che si sono cuciti addosso i rispettivi
dialoghi) non denota caos e debolezza strutturale, ma sforzo
corale per raccontare una storia che è intrinsecamente fatta
di frammenti (verrebbe da dire di bit, byte e pixel), corsa ad
aggiungere esempi sempre più calzanti tratti dal reale.

Un’idea di Università della Terza Età di Chivasso e ArciZeta, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Chivasso e con l’amichevole partecipazione di Bonfante


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